Come una carezza leggera, qualcuno vi sfiora per attirare la vostra attenzione

E dopo aver presentato e consigliato La sfida di Riccardo di Valérie Marschall è il momento di parlare dei I Quaderni.

L’idea dei Quaderni nasce dalla consapevolezza che il Mutismo Selettivo può perdurare nel tempo, e non sia quindi solo prerogativa dell’infanzia.

Perché il titolo I Quaderni? Perché ho pensato ai diari di un tempo, quelli dove si scrivevano, o forse ancora si scrive, i pensieri più profondi, le ansie, i segreti. Alle pagine del diario si confida quello che non riusciamo a dire ad alta voce, le parole non dette, i sentimenti non espressi.

28 persone hanno accettato di scrivere per questo libro la loro storia, le loro emozioni, i problemi, le lotte, le sconfitte, le cadute e le vittorie. Adolescenti, genitori, insegnanti, giovani, una bambina, psicoterapeuti ci parlano della loro esperienza di o con il mutismo selettivo.

Le 28 storie sono state raccolte, lavorate , cesellate e rese fluide dalla curatrice Daniela Conti.

Ancora una volta pubblico un assaggio del libro, i protagonisti sono loro gli autori!

“”I Quaderni sono, per me che li ho raccolti, curati e visti nascere, un percorso di vita fatto di piccoli passi 11998627_10206168481744727_30254207_nimportanti. Una raccolta di testimonianze – scritte sotto forma di racconti personali – di genitori, ragazzi, insegnanti e psicoterapeuti che ha per filo conduttore il Mutismo Selettivo, quella forma di ansia sociale che rende sostanzialmente “muti” i bambini e i ragazzi a scuola o nei contesti sociali e davanti agli estranei.” Daniela Conti

“Nelle esperienze intense, sia quelle belle che quelle brutte, l’essere umano pensa sempre di essere l’unico a vivere quella realtà e, se l’esperienza è dolorosa, spesso la chiusura sembra una soluzione. La condivisione, 11997073_10206170950126435_1328964602_ninvece, aiuta: se attraverso i Quaderni scoprirete che non siete gli unici ad avere la fatica di dover spiegare  cos’è il mutismo selettivo, ad avere paura che le conquiste di oggi scompaiano domani, se scoprirete che qualcuno sa dire con parole quel marasma che si scatenava in voi quando, da piccoli, la maestra chiamava il vostro nome, se leggerete la stessa vostra fatica nell’affrontare il coro di Natale, saprete di non essere (i) soli al mondo.” Dottoressa Simona Ius

“La mia infanzia, la mia adolescenza e, meno gravemente, la mia “post-adolescenza” sono state segnate da un costante impedimento a potermi esprimere in modo veramente libero. Questo non a causa di una malattia o di un ritardo mentale. Mio padre, dal momento in cui capì il mio problema, mi parlò di “freno a mano tirato”. Ma tutti i freni a mano, come tutte le viti, tutti i bulloni, si possono sempre sbloccare. Lui, essendo meccanico, questo lo sa bene. Non esiste un bullone che non si possa “mollare”.   Fabio Spanu

“Io ho imparato a leggere negli occhi dei miei figli prima che le loro parole diano il colore definitivo a quello che io ho già intravisto. Forse tanti dei nostri bambini ci vogliono dire cose più grandi di loro, a volte cose troppo dolorose, ma le parole sono difficili da trovare. Gli occhi invece lasciano passare tutto. Cecilia

11992165_10206170950926455_1002201793_n“Nessuno parla, perché Martina è assorta, fruga nello zaino, non si accorge di ciò che la circonda, chiusa nel suo mondo ovattato rotto solo da un gran silenzio. Passanti, la compagna di banco, le preme il fianco con un dito per attirarne l’attenzione. Martina solleva il capo. … Eleonora Siniscalchi

“Certo, lavoro. Sto fuori casa dodici ore. La mamma è stanca la sera. Torna, cucina, riordina ed è già ora di andare a dormire!  «No amore, non posso giocare ora! Dobbiamo alzarci presto domani!». Perché una giornata ha soltanto ventiquattr’ore? Due ore insieme sono niente. Se lavorassi vicino a casa, amore… Se potessi lavorarne quattro e non otto… Se tu parlassi mi sentirei meno in colpa? Francesca Longo

“Quel «presente» si fermò in gola finché, dopo quella che mi sembrò un’ora intera di silenzio, qualcuno disse: «lei non parla». Non credevo tutti già lo sapessero e, per questo, iniziai quell’anno scolastico da sconfitta. Alessandra

“Quando più avevo bisogno di attenzioni mi isolavo, sperando sempre che qualcuno venisse lì vicino, rompesse quello scudo per farmi tornare alla vita gioiosa, ma mai ricordo fosse accaduto.” Lorella A.

“Matteo ha una convinzione: le parole, le emozioni e la gioia che tanto tempo fa gli sono state tolte, saranno restituite dal destino alla sua bambina e a tutti quei bambini che non parlano!” Matteo e Alessia

“I Quaderni. Dal silenzio il canto: storie di mutismo selettivo “, è rivolto ai giovani, agli adulti a coloro che ancora non hanno superato il mutismo selettivo ma soprattutto a chi non ne soffre.
È rivolto proprio a tutti gli altri.
Chi è in silenzio, sa bene di cosa si tratta, conosce bene le modalità, gli escamotages per evitare l’invisibilità, per vivere una vita normale senza dialogare con gli altri. Chi lo vive in prima persona lo sa. E allora è proprio a noi, tutti noi che si rivolgono i 28 autori.
Immaginate di essere di spalle.

Come una carezza leggera, qualcuno vi sfiora per attirare la vostra attenzione.

Ecco questo libro è una carezza leggera, vi chiede attenzione, non è difficile, basta girarsi poi è solo emozione.

Il libro è per tutti! Vi piacciono le storie vere? Quelle che fanno vibrare l’anima? Quelle storie che colpiscono anche per la loro sgradevole verità? Allora questo libro è per voi.

foto di Carlo Piodelli
foto di Carlo Piodelli

Non sapete cosa sia il mutismo selettivo? In questo libro se ne parla, è un filo che lega le storie ma quello che conta è : cosa hanno da raccontarci i nostri 28 autori?

Il libro è bello, il libro viene apprezzato non solo per il tema trattato ma anche e soprattutto per quell’arcobaleno di emozioni che ogni storia trasmette. E come l’arcobaleno, i colori possono essere vivaci e allegri, ma anche più scuri, indecisi e malinconici.

Adriana Cigni

Editrice