Le Autrici del libro. È arrivato il momento di conoscerli un po’ più a fondo. Potrà essere utile anche a voi sapere che c’è un riferimento importante nella vostra regione.
A volte siamo noi a sentire l’esigenza di rivolgerci ad uno Psicoterapeuta spesso per risolvere nodi emotivi, o per alleggerirci di retaggi familiari pesanti come macigni, oppure sono i nostri figli a vivere sulla propria pelle un disagio, un blocco e ci perdiamo nella ricerca di qualcuno che possa aiutarci e così scopriamo quanto sia difficile districarsi nei diversi percorsi terapeutici, forse con questa serie di articoli riusciremo a fare un po’ di chiarezza.
Dottoressa Trivelli lei è una Psicoterapeuta Cognitivo-Evoluzionista può spiegarci cosa significa?
–Nell’ambito del cognitivismo clinico, la Psicoterapia Cognitivo Evoluzionista coniuga lo studio dei rapporti fra emozione e pensiero con i principi dell’evoluzionismo, dell’etologia e delle neuroscienze.
In pratica sia nella strutturazione del disturbo che nella terapia, viene data molta importanza non solo ai processi del pensiero, ai pensieri disfunzionali ecc.., ma anche alle emozioni e soprattutto, alle dinamiche relazionali operanti in tutti gli esseri umani fin dalla nascita.
Di particolare importanza risulta essere la relazione che si instaura precocemente tra madre e bambino , e poi bambino e caregivers principali perchè tali relazioni diventano i modelli sui quali le persone costruiscono tutte le successive relazioni con gli altri e anche con sé stessi.
Dottoressa ora parliamo un po’ di lei, quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a intraprendere un percorso di studi per esercitare una così difficile professione?
-Sono sempre stata molto interessata all’altro e incline all’ascolto e all’empatia. Nella mia vita, soprattutto nell’adolescenza, ho dovuto superare prove molto difficili e pesanti e questo ha fatto sì che ad un certo momento alle inclinazioni iniziali abbia affiancato l’idea di “ poterne fare qualcosa di tutta questa sofferenza a cui è esposto l’essere umano”.
In verità non posso dire che sia stata una scelta impulsiva e immediata, infatti dopo aver conseguito la maturità linguistica mi è sembrato “naturale” iscrivermi a Lingue, ma poi qualcosa è scattato dentro di me, e ho compreso che i miei interessi erano orientati verso la psicologia,e che quella era la strada da seguire!
Da quel momento non ho più avuto dubbi o ripensamenti, mano a mano che procedevo nello studio di questa disciplina mi convincevo sempre di più di aver fatto la scelta giusta, e oggi lo sono più che mai, posso tranquillamente affermare che questo è l’unico lavoro che avrei voluto fare.
Ora le pongo una domanda alla quale penso spesso quando incontro lei e le sue colleghe : ogni giorno nei vostri studi voi entrate in contatto con emozioni, dolori, disagi, blocchi, traumi gravissimi come abusi, violenze. Avete di fronte a voi persone che si liberano della loro sofferenza. Come fate ad affrontare tutto questo senza assorbire tutto questo, come fate a mantenere un sano distacco professionale?
-Il mio è un lavoro e come tale deve essere vissuto. Se assorbissi tutto sarei vulnerabile e non potrei esercitare correttamente la mia professione. Certo è inevitabile che alcune storie mi colpiscano più profondamente, ma se vogliamo essere terapeutici e contemporaneamente sopravvivere, è necessario imparare a mantenere la giusta distanza emotiva. Ci vuole tempo ed esperienza ma si impara e poi ci si deve circondare di colleghi che possano supportarci e aiutarci e anche colleghi/amici con cui condividere professione e sane risate!
Dottoressa Trivelli possiamo dire senza alcun dubbio che lei è stata, insieme alle sue colleghe dello Studio S.m.a.i.l., una delle “pioniere” in Italia ad occuparsi di Mutismo Selettivo, c’è un motivo particolare che l’ha spinta a specializzarsi su questo disturbo poco conosciuto?
-In verità non c’è un motivo preciso, probabilmente sono stati vari fattori che mi hanno portato ad interessarmi al Mutismo Selettivo fra i quali molto ha contribuito per esempio il fatto di aver avuto un caso di un bambino con MS, poiché il bambino era piccolo seguivo i suoi genitori. Ma credo che il fattore più importante sia stato proprio il fatto che questo disturbo fosse poco conosciuto e studiato, l’ho visto come una grande sfida, mi piace confrontarmi con questioni complesse e questo mi ha dato veramente la voglia di approfondire l’argomento.
Lei lavora in uno Studio a Torino, proprio per dare informazioni pratiche può dirci se i suoi pazienti sono per la maggior parte bambini, adolescenti o adulti. Ha una specificità?
-Sì lavoro a Torino e non ho una vera e propria specificità seguo bambini, adolescenti e adulti.
Riallacciamoci al Mutismo Selettivo spesso genitori e insegnanti non sanno a chi rivolgersi in caso di bambini con MS, le assicuro che io stessa ricevo richieste di informazioni da parte di genitori, insegnanti, dirigenti scolastici e Uffici scolastici, mi chiedono di organizzare Seminari a volte nell’ambito di una sola Scuola o un determinato Plesso scolastico, lei sarebbe disponibile a curare dei seminari nella sua città, Torino?
Credo che sarebbe importante informare i nostri lettori che c’è un riferimento importante nella sua città.
La ringrazio Dottoressa Federica Trivelli per la sua disponibilità e a presto per altri interessanti articoli.
Per chi volesse contattare la Dottoressa Trivelli:
il suo Studio è a Torino in Via Duchessa Jolanda 7
+39 3489271632
Per richieste di Seminari nelle vostre scuole potete anche scrivere a me