Vorrei tanto avere un figlio…

Vorrei tanto avere un figlio ma ho paura!

Dottoressa Cipriano chissà quante volte avrà sentito quest’affermazione.

Conosco donne che dichiarano di non avere desiderato altro nella vita e sembrano non avere dubbi, ma ne conosco altre che invece che pur non escludendone la possibilità sono piene di dubbi, di insicurezze, di sentimenti di inadeguatezza. Secondo la sua esperienza cosa spaventa di più?

Per prima cosa spaventa il fatto che si vive un passaggio importantissimo, cioè si passa da figlio a genitore.

E questo cosa comporta?

Comporta una maggior maturità, una maggior responsabilità e poi c’è quel “per sempre”, che non vuol dire che ti occuperai di tuo figlio per sempre, ma che sarai genitore per sempre. 

Il passar dall’altra parte della barricata può anche evocare la paura di essere giudicati, perché finché non si diventa genitori le scelte riguardano solo la singola persona, che può anche  vivere senza esporsi mai,  con un figlio si è obbligati  ad entrare  nel mondo,  improvvisamente  aumenta la visibilità e di conseguenza anche la possibilità di essere giudicati per ciò che si fa , l’idea che il figlio sia anche il prodotto di quanto uno sia stato sufficientemente bravo o meno, può condizionare molto. E se si ha un vissuto d’insicurezza, se si pensa di non riuscire mai a portare a termine un progetto, anche solo l’idea di avere un figlio può attivare un senso di inadeguatezza.

Si pensa di non potercela fare.

Quindi Dottoressa un figlio rompe ogni schema, impone delle responsabilità, detronizza dal ruolo di solo “figli” e poi ci getta nella più grande incertezza, non possiamo prevedere NULLA!

Grazie Adriana introduci proprio un concetto fondamentale: il salto nel buio

Un figlio è un salto nel buio perché non sai come andrà la gravidanza;

non sai come sarà il parto;

non sai se sarà sano;

non sai cosa gli succederà nella vita;

puoi immaginare, investire con progetti mentali, speranze metterci un grande impegno… ma il risultato ce l’avrai dopo tanto tempo, se così si può dire, bisogna tollerare l’incertezza. Immaginiamo di seminare e attendere con pazienza che dai semi cresca una meravigliosa pianta.  È un continuo confronto con i propri limiti, con il fatto che non possiamo tenere sotto controllo quasi nulla né l’andamento della gravidanza, né la salute del bambino, certo noi possiamo fare delle scelte di buon senso non bere, non fumare condurre una vita sana, ma non sappiamo come andrà a finire,

È un processo autonomo, che distrugge la nostra illusione di poter tenere sotto controllo le cose, è un banco di prova!

E infine Dottoressa credo che molte paure siano insite nel nostro essere figli, nel senso che se non abbiamo avuto un’infanzia serena forse questo può fortemente influire sulla paura di avere un figlio.

In effetti il rapporto con i propri genitori può giocare un ruolo fondamentale nella paura e nel desiderio o meno di avere figli, senza entrare in questa sede in esperienze fortemente traumatiche, se una persona ha un vissuto “faticoso” come figlio per varie ragioni: i genitori hanno divorziato; la madre era molto depressa; i genitori litigavano spesso e magari i litigi vertevano proprio sulla gestione dei figli, queste esperienze rimangono nella memoria.

E se non rimangono nitide perché magari vissute nella prima infanzia, rimane la loro impronta e a volte malgrado il desiderio di avere figli, si rinuncia per la paura di ripercorrere la stessa strada dei genitori.