Estate. Compiti sì, compiti no.  Oltre la polemica parliamo di …noia con la Dottoressa De Ponte

Estate.

Compiti sì, compiti no. 

Oltre la polemica parliamo di …noia con la Dottoressa De Ponte

Con l’arrivo dell’estate i genitori devono affrontare due problematiche: l’organizzazione delle ferie, e il tempo libero dei figli col solito appuntamento con i compiti sì- compiti no.

Bisogna tener conto di diversi fattori:

non tutte le famiglie partono per le vacanze

non tutti gli insegnanti assegnano i compiti delle vacanze.

L’unica cosa sicura è che i bambini e i ragazzi possono finalmente disporre del proprio tempo, per tutti è il periodo in cui ci si sveglia tardi, non ci sono impegni quotidiani, né si vive l’ansia dei voti.

Ci potrebbero essere i compiti delle vacanze

Alcuni insegnanti li ritengono utili e importanti, altri pensano che in questo periodo il bambino debba solo ricaricarsi e abbia bisogno di un totale distacco da tutto ciò che riguarda la scuola. Io credo che certamente i compiti siano importanti per consolidare gli apprendimenti ed evitare che il bambino li dimentichi, ma l’estate deve essere il periodo giusto per vivere nuove esperienze, diverse da quelle scolastiche. È il periodo per recuperare tutte le relazioni, familiari e amicali, che durante l’inverno, a causa dei ritmi serrati, non hanno potuto “coltivare”  e sviluppare . La scuola e le attività extrascolastiche prendono molto del tempo del bambino, oggi ci stiamo rendendo conto che forse prendono anche troppo tempo. Le settimane dei bambini sono cadenzate da impegni come se fossero piccoli manager e manca il tempo per annoiarsi.

Il bambino ha diritto alla noia?

Mi è capitato varie volte di chiacchierare amabilmente con genitori (specialmente mamme!) ed essere lasciata da sola di punto in bianco perché: “scusa vado perché il bambino si annoia da solo”.  Il bambino non piangeva, non si lamentava …semplicemente non faceva nulla.

La noia non è mica una patologia!

Il bambino deve avere il tempo per annoiarsi, per rilassarsi per non avere scadenze, tempi da rispettare, deve imparare a vivere la noia e a superarla, se vuole.

Sì, l’ho verificato con mio figlio, da piccolo non si annoiava mai (figlio unico) inventava giochi incredibili con i pelouches, la sua cameretta diventava una classe (lui ovviamente il maestro), o un palcoscenico teatrale, inventava conversazioni e “pièces”, manifestava una fantasia incredibile ora è un adolescente è tutta un’altra storia…

La noia dà la possibilità di accedere ad aspetti di sé stessi sconosciuti, è uno spazio di tempo positivo ed è un potente stimolo alla creatività. La noia si può “vivere” anche insieme. È bello stare senza far niente con i genitori, con i cuginetti, con gli amici. È bello anche stare senza far niente con sé stessi, si scoprono giochi vecchi, se ne inventano dei nuovi, si mette in moto la fantasia.

Riscopriamo anche i passatempi più semplici che possano anche creare momenti di rilassamento fisico e mentale del bambino, a casa in balcone, o stesi sull’erba in un giardino, o al mare o in montagna guardiamo il cielo insieme a lui/lei, il colore, le nuvole, le forme delle nuvole, il movimento. Guardiamo le cose belle del mondo senza sorvolare, senza fretta.

Facciamoli scrivere. Quello che vogliono, sull’argomento che vogliono.

A volte i bambini sono riluttanti alla scrittura perché hanno paura di essere giudicati per la forma, la sintassi, l’ortografia, rassicuriamoli che la loro “opera” non sarà valutata, scrivere deve essere un piacere per esprimere sé stessi. Potremmo riproporre in versione rivisitata il Diario, quello sul quale alcuni di noi riversavano gioie e dolori, e i più grandi anche i drammi amorosi, oggi non è più di moda ma ai più piccoli si può proporre una sorta di cronistoria delle emozioni:

oggi sono felice perché…

oggi sono arrabbiato perché…

oggi ho giocato a….

La lettura

Si parla molto anche di questo, gli insegnanti propongono delle liste di libri da leggere.

Per me vale la regola che il bambino debba scegliere un libro in base ai suoi gusti, qualsiasi esso sia,  e uno dalla lista proposta dagli insegnanti. Un’idea che renderebbe la lettura più piacevole e coinvolgente sarebbe quella di leggere tutti il libro “della scuola”, tutti: mamma, papà, sorelle e fratelli se ce ne sono. Tutti.

Il libro diventerebbe così argomento di discussione collettiva, di critica, di spiegazioni.

Renderebbe tutto più leggero e divertente, fare le cose insieme spesso è sinonimo di fare le cose con amore.

Tutte le immagini sono prese dal web

 

 

La dottoressa Anellina De Ponte riceve a:

  • Via Nazionale delle Puglie 51

Cimitile (NA)

Tel. 3288493076