La capacità di “entrare in risonanza” con le persone. Intervista alla Dottoressa Simona Ius

Dottoressa Ius lei è una Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale, ci può spiegare  in cosa consiste il suo approccio terapeutico.

Per spiegare il mio approccio terapeutico entro direttamente nella mia modalità di lavoro, il mio modo di essere potrei dire: che si tratti una terapia individuale, di gruppo, o familiare, io considero, vedo sempre la persona immersa nelle sue relazioni e la “leggo” attraverso le relazioni e le comunicazioni che tesse.

Per me immaginare una persona avulsa dalla sua rete relazionale e/o, dal suo sistema appunto, è come pensare di interagire con un cartonato, un’immagine bidimensionale. Questa modalità di interpretare il mondo e le persone all’inizio l’avevo scelta perché lo trovavo brillante, interessante, poi si è rivelato una modalità di lettura dei contesti e delle persone che ormai fa parte di me.

E nel caso di una terapia individuale?             

Sempre, anche in quel caso la mia modalità di lettura è la stessa, quella persona la vedo immersa nella sua rete di relazioni ovviamente con la consapevolezza che quello che il paziente mi comunica è il racconto di queste relazioni filtrato dal suo pensiero, ma questo non toglie l’importanza dell’informazione

Dottoressa Ius le faccio la domanda che ho fatto a molte sue colleghe, può sembrare banale ma non credo che lo sia, perché il vostro è un lavoro particolare siete a contatto con le nostre parti profonde, ci vuole una passione, una vocazione particolare per fare questo lavoro.

Lei perché lo ha scelto, cosa l’ha spinta?

Anche se è un po’ difficile ripescare decisioni e scelte fatte ai tempi del liceo, posso comunque dire con sicurezza che quando ho scelto la Facoltà di Psicologia avevo già come progetto di diventare Psicoterapeuta. Ricordo nettamente di aver sempre provato un sentimento di empatia nei confronti delle persone accompagnata dalla sensazione di non avere gli strumenti giusti per gestirla.

Sentivo di “entrare in risonanza” con gli aspetti emotivi delle persone, ma non sapevo come gestire questa capacità. Questo credo sia stato uno dei motivi che mi hanno spinta a scegliere questa professione, questo entrare in risonanza doveva avere una spiegazione, una “funzione” anche scientifica. Ho sempre ritenuto e lo affermo ancora oggi che si debbano affrontare i temi di psicologia con un’ approccio scientifico perché la Psicologia è una scienza, quindi scegliere di studiarla e di farne una professione è stato un po’ come trovare un macchina complessa, smontarla per vedere com’è fatta dentro e imparare ad usarla.

Quindi la psicologia, gli studi per diventare psicoterapeuta, l’esperienza hanno dato una risposta e un senso differente a quello che colgo, che percepisco nelle persone e soprattutto la psicoterapia mi ha insegnato come gestire e come arginare questa mia capacità di “entrare in risonanza”.

Dottoressa Ius lei non lavora solo in studio (ha anche insegnato per molti anni), lavora sul campo, come volontaria nell’ A.N.P.AS.  mi piacerebbe che accennasse anche a questo altro impegno che so per certo che le sta a cuore!

Sì, sono contenta di poter parlare di questo mio impegno. Vorrei però fare una premessa: da quando ho iniziato a studiare psicologia, prendendo in considerazione tutti i lavori che ho fatto, da quelli da studentessa universitaria, fino all’insegnamento e alla professione di psicoterapeuta, ho sempre lavorato con gli umani e questa è una ricchezza di cui sono grata alla vita ogni mattina.  Questo non vuol dire che non si studi o non si lavori con fatica ma è comunque un privilegio. Credo di aver sempre amato la psicologia con tutto l’impegno che può richiedere studiare e lavorare è un lavoro che faccio sempre con amore. E la stessa passione e l’amore che metto nel mio lavoro li trasferisco nel mio impegno in ANPAS, è un’associazione di volontari, e quindi credo che il termine volontariato già sia di per sé associato alla passione, all’amore e alla dedizione, io mi occupo di Psicologia dell’emergenza in Protezione Civile, ho raccolto il lavoro dei colleghi che mi hanno preceduta e negli ultimi 3 anni sono stata Responsabile della Psicologia dell’Emergenza per la Commissione Nazionale di Protezione Civile di ANPAS e questo mi ha permesso di fare molte cose stimolanti  e interessanti. È un settore che sta crescendo, si sta affermando, infatti siamo stati molto presenti e credo molto utili nel 2016 durante il sisma in Centro-Italia. Questa esperienza insieme e successivamente ad una formazione molto importante approvata dal Dipartimento di Protezione Civile, ci ha permesso di formare una buona squadra che a livello nazionale può rispondere alle necessità in maniera altamente professionale  con quello che possiamo definire il “modello Anpas di psicologia dell’emergenza”.

Le immagini sono prese dal web

 

 

 

La dottoressa Simona Ius fa  parte dello Studio Smail   

Il suo Studio è a Roma

Smail Roma
Via Aurelia 376
00167 Roma 
(Metro A fermata Baldo degli Ubaldi)

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