Brevi storie quotidiane: l’incoraggiamento e la fiducia nelle capacità sono i mattoni che aiutano i ragazzi a costruire l’autostima, la fiducia in sé stessi

Stamattina ore 7.40, temperatura -5, 
mentre sghiacciavo la mia pandina, nel senso che toglievo il ghiaccio formatosi sul parabrezza interno(!!), spiegavo a mio figlio l’importanza dell’incoraggiamento e del pensiero positivo.

È un momento importante deve pensare al futuro alla scuola da scegliere,  c’è un clima particolare, i ragazzi sono sottoposti a molte sollecitazioni, sono sotto pressione per il brevet, l’esame delle medie.

Non volevo fare la saccente ma volevo che capisse quanto sia importante essere supportati, incoraggiati, e quanto sia fondamentale nella vita, trovare qualcuno che creda in noi (genitori a parte!).
Mentre attendevamo che l’abitacolo arrivasse ad una temperatura sopportabile gli ho detto:

immagina un imprenditore edile che decida di di costruire un bellissimo palazzo.

Cosa fa? Assume architetti, ingegneri, tecnici e muratori. Organizza una riunione e spiega a tutti il suo progetto,  ne spiega la bellezza, il costo e la fatica che ci vorrà,  attribuisce a ciascuno un compito. Dopo tutto questa importante premessa il nostro imprenditore dice a tutta la sua equipe :

 – bello eh, ma voi non ce la farete mai. Non ce la farete a trovare il materiale , non ce la farete a lavorare in gruppo, non avete le competenze, la forza fisica, vi manca l’intelligenza, e se riuscirete a finirlo  sarà un disastro e il palazzo crollerà.

  Ora però sbrigatevi e andate a lavorare.
A questo punto ho chiesto a mio figlio: secondo te che succede?
Beh se lui non ci crede, non ci crederà nessuno né gli architetti, né gli operai, i muratori, tutti lavoreranno male o abbandoneranno questo lavoro.
Esatto.
E per questo che combatterò sempre il pensiero negativo, e chiunque tenti di distruggere gli intenti e i sogni. Se non crediamo nei ragazzi, se non li incoraggiamo a tentare quello che anche a noi sembra impossibile, allora sarà nostra, non la responsabilità questa volta, ma la colpa delle loro sconfitte. In questo, secondo me, consiste
 il pensiero positivo.

Non illudersi  ma credere in sé stessi, nelle proprie capacità. Magari non riusciremo a raggiungere quell’obiettivo, magari ci accorgeremo che non è quella la strada  giusta o la nostra strada,  ma sicuramente vivendo quell’esperienza,  si apriranno altre prospettive.  E se non c’è nessuno ad incoraggiarci, a supportarci , dobbiamo utilizzare tutte le nostre risorse, ne abbiamo tantissime. Credere in sé stessi è una delle cose più difficili da realizzare a qualsiasi età, figuriamoci all’alba delle esperienze di vita.

Adriana Cigni