Viaggio nell’universo femminile: il vaginismo, una disfunzione sessuale.

In questo articolo entriamo in uno degli elementi dell’universo femminile particolarmente delicato, parleremo di sessualità, più precisamente di una disfunzione sessuale: il vaginismo.

Normalmente nei discorsi, negli articoli divulgativi la disfunzione sessuale viene sempre associata all’uomo, all’impotenza. Sembra che il soggetto al centro dell’attenzione anche su argomenti così difficili da trattare (per alcuni!) debba essere necessariamente l’uomo.

Perché? Forse perché di certe cose le donne non amano parlarne alle amiche e nemmeno al partner, forse perché non si considera un vero problema dai primi sintomi, malgrado possa procurare una vera sofferenza non solo psicologica ma anche fisica. Forse perché le donne non conoscono bene il proprio corpo e pensano che sia normale, e si rassegnano.

  • Dottoressa De Ponte a lei il compito di fare chiarezza.

Per poter comprendere le disfunzioni sessuali vorrei parlare della sessualità e definirla secondo le indicazioni del OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), cito testualmente

La sessualità è un aspetto centrale dell’essere umano lungo tutto l’arco della vita e comprende il sesso, le identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione. La sessualità viene sperimentata ed espressa in pensieri, fantasie, desideri, convinzioni, atteggiamenti, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni. Sebbene la sessualità possa includere tutte queste dimensioni, non tutte sono sempre esperite o espresse. La sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali “.

E quindi la sessualità si distingue dall’attività sessuale, termine con il quale si designano le pratiche sessuali vere e proprie.

  • Quando si può diagnosticare la disfunzione sessuale femminile?

La diagnosi risponde ad una condizione che non sia possibile attribuire completamente a dei fattori organici, in effetti c’è una sofferenza organica che produce un marcato distress[1] e /o una difficoltà interpersonale.

Nell’accezione clinicamente più usata, il termine vaginismo indica un disturbo sessuale, caratterizzato da uno spasmo involontario ricorrente o persistente dei muscoli che circondano l’entrata in vagina, associato ad una variabile fobia del coito.

  • Quali sono le cause di questo disturbo sessuale femminile?

Ad ogni disturbo sessuale corrispondono cause organiche, psicogene o entrambe. In questa disfunzione in particolare sono frequenti le cause psicologiche che associano la sessualità a degli stimoli negativi.

Una ginecologa e psicoterapeuta L. Tumiati in un suo libro ha sottolineato l’ipotesi del trauma, ad ampio raggio, come fattore alla base del vaginismo.

Le donne vaginismiche hanno spesso difficoltà ad entrare nell’intimità, a lasciarsi andare, a fidarsi, ad amare probabilmente per evitare di soffrire.

Oppure sono donne che hanno come messaggio quello di non “sentire” le sensazioni fisiche e determinate emozioni finché per difendersi da tutti questi messaggi si costruiscono una corazza, si privano sensorialmente, si separano dalla realtà per evitare di rimanere ferite e coinvolte, sono quindi donne che bloccano l’esperienza sessuale, l’esperienza di sensazioni.

  •  Come risolvere questa disfunzione sessuale?

Per risolvere occorre iniziare un percorso di psicoterapia, per sviluppare consapevolezza, deve imparare ad osservarsi nelle sue diverse manifestazioni e a prestare attenzione a ciò sperimenta mentre parla della sua esperienza. Il terapeuta deve fornire delle indicazioni affinché la donna possa divenire maggiormente consapevole della sua esperienza cognitiva, emotiva e corporea. L’aspetto cognitivo si riferisce a tutto il pensiero, al modo in cui questo può essere tradotto poi in parole, può comprendere anche quali tipi di immagini ci sono rispetto alla sessualità. L’aspetto emotivo è invece quello legato alle emozioni che la donna prova prima, durante e dopo il rapporto ed è  legato anche all’analisi del senso di tristezza, di vergogna, o di paura (la paura di perdere il partner).

L’aspetto corporeo è quello delle sensazioni fisiche. La donna deve riappropriarsi delle sensazioni basilari, quelle di caldo di freddo, i formicolii, di tensione, di rilassamento.  Il terapeuta può fare degli interventi per invitare la donna a prestare attenzione al proprio corpo.

  • Dottoressa ma in tutto questo come coinvolgere anche il partner?

Il terapeuta spesso fa entrare in terapia il partner, e si occupa quindi della coppia.

La disfunzione della donna ovviamente ha delle ripercussioni sulla vita della coppia, può provocare anche angoscia e sofferenza nel partner. Sarà compito del terapeuta avere una comprensione del quadro, perché il vaginismo danneggia anche il rapporto di coppia provocando problemi che vanno al di là della vita sessuale, la donna può sentirsi insicura rispetto alla fedeltà del compagno e temere che possa cercare una donna che non abbia questo problema.

Da parte sua l’uomo potrebbe pensare che la compagna abbia questo tipo di problemi perché non lo ama abbastanza e nel corso del tempo potrebbe sentirsi frustrato. Questi problemi sessuali generano quindi tensioni e conflitti nella coppia oltre che l’allontanamento, disaccordi e rancori.

È utile e importante aumentare la consapevolezza perché porta  a dei cambiamenti a tutti i livelli della vita. Con l’espansione della consapevolezza la coppia lascia il vecchio modo, standardizzato, di funzionamento che ha limitato la propria esistenza e quindi superato questo, prende coscienza di chi è come coppia, come agisce e si riappropria della propria esistenza vedendo anche delle nuove possibilità nelle scelte.

  • È fondamentale comprendere che la richiesta di psicoterapia da  parte una donna vaginismica parte da uno stato di sofferenza!

La domanda di aiuto ha lo scopo di produrre un cambiamento, cercando di guardare al di là del sintomo e diventando consapevole di cosa significhi quel sintomo e l’avvio di un processo terapeutico e con l’accettazione di uno stato di sofferenza che è vicino e inerente al sintomo.

La richiesta di cambiamento da parte della donna e della coppia si situa in un’ambivalenza tra la paura e il desiderio, il cambiamento implica sicuramente il contatto con parti di sé nuove o parti di sé già presenti ma  che sono state lasciate sullo sfondo e che hanno a che fare con il proprio desiderio sessuale, con l’essere donna.

1] stress negativo, che è causa di problemi psicologici e fisici

Le immagini sono prese dal web

 per Anellina De Ponte

 

 

Per contattare la  Dottoressa Anellina De Ponte


Tel.: 3288493076
1) Via Nazionale Delle Puglie, 51 Nola (NA)
2) Napoli (zona Vomero)
3) Piazza Vanvitelli, Caserta.