Mutismo selettivo: la parola ai genitori. Gloria e sua figlia Alice

 

 

 

 

 

 

 

È da tempo che penso a questo piccolo e semplice progetto: dare voce ai genitori di bambini/e o ragazzi/e con Mutismo Selettivo.

Ho chiesto ai genitori di raccontare qual è stato il loro percorso dal giorno in cui hanno scoperto che il /la loro figli* non parlava a scuola o in altri ambiti extrafamiliari. Senza nessuna intenzione di  critica, o giudizio, ognuno vive la sua storia come può.

Ho posto queste semplici domande.

Come ha reagito la vostra famiglia? I fratelli del bambino, i nonni, i vicini, gli amici?

Chi vi ha parlato di MS?

Siete stati aiutati, supportati, sostenuti?

Purtroppo le risposte non sono tutte positive.

(I nomi sono tutti di fantasia.)

Per prima mi ha risposto Gloria, una madre. Ci conosciamo “virtualmente” dal 2015, da allora tante cose sono cambiate per lei e me e altre no.

L’elemento ancora presente nella sua vita è il Mutismo Selettivo.

  • Mi parli di te?

Come madre di bambina con Mutismo Selettivo mi sono sempre sentita sola e incompresa. Ho scoperto  che mia figlia soffriva di MS leggendo un articolo, in pratica trovai tutti i comportamenti di mia figlia. Ho cercato altri articoli, libri, associazioni , gruppi di sostegno sui social…insomma ho fatto tutto il possibile per raccogliere informazioni.

  • E la tua famiglia?Gli insegnanti?

Hanno pensato che fossi esagerata, che in fondo era solo timida e non era il caso di preoccuparsi tanto.

Gli insegnanti erano convinti che fossi iper-protettiva e che il silenzio della bambina fosse volontario , quasi per capriccio. Ho chiesto comprensione e sostegno proprio a loro visto che Alice, passava molto tempo con loro e che proprio a scuola si manifestava maggiormente l’ansia. Mi hanno detto che non si potevano cambiare le regole né fare favoritismi, tutti dovevano avere lo stesso identico trattamento.

Ho cercato di chiedere cosa effettivamente Alice facesse o non facesse a scuola, chiedevo informazioni sul suo silenzio, non parlava con nessun compagno? E con nessun insegnante?

Queste domande sono state equivocate,  hanno creduto che controllassi il loro lavoro

Era una scuola “particolare” privata e montessoriana…

  • Alice ha seguito qualche terapia?

Sì  verso i 5-6 anni. Ma la psicoterapeuta non ha mai parlato di Mutismo Selettivo perché con lei parlava e non ha dato peso al contesto scolastico, ha attribuito il silenzio anche lei ad un atto volontario.

Ho consultato vari terapeuti ma nessuno, lo comprendo oggi, esperto di MS, quasi tutti mi hanno colpevolizzata escludendo questo disturbo come causa del silenzio, ma attribuendolo al fatto che ho fatto vari traslochi, che abbiamo girato paesi con lingue diverse quando lei era molto piccola

Finalmente ho trovato una psichiatra infantile che ha fatto la diagnosi, e che mi ha sostenuta e incoraggiata e anche confortata, ha apprezzato il fatto che non mi sia arresa, che abbia sempre cercato di informarmi e soprattutto abbia aiutato mia figlia

Ora  Alice ha 11 anni ha nuovi insegnanti comprensivi  e collaborativi. Sono alla ricerca di un/una psicoterapetura che possa finalmente farla sbocciare.

  • Grazie  Gloria per il tuo racconto, so che è molto più lungo ma ho voluto espressamente far conoscere i punti più significativi della tua storia:
  1. la solitudine. Spesso è l’elemento peggiore, ci si sente soli, incompresi e non si sa dove andare e cosa fare. Per fortuna oggi esiste il web e tanto tanto materiale e forse con poca modestia  ma con tanta fierezza, credo di aver contribuito ad aumentarlo. 10 anni  fa non esisteva quasi nulla in italiano, e spesso si veniva ancora guardati con sospetto perché il silenzio veniva collegato a traumi-violenze ecc. ecc.  Almeno su questo oggi possiamo dire che oggi l’approccio al MS è diverso.
  2. colpevolizzare i genitore o uno dei genitori. Una volta una persona che mi ha guarito la schiena (quindi il corpo ) ma anche l’anima mi disse: parlare di colpe in alcuni casi è assurdo, noi abbiamo la responsabilità dei nostri figli che non possono prendere delle decisioni quando sono piccoli. Un cambio di lavoro, un cambio di città , una separazione, una matrimonio, un trasloco, sono eventi che fanno parte (almeno uno) della vita di tutti, certo non tutti reagiscono nello stesso modo. Siamo responsabili ma non colpevoli. Ecco allora vorrei che nessuno parlasse mai di colpe in questo ambito, la vita è movimento, è separazione, è novità , può accadere che non tutti abbiano gli stessi tempi di accettazione. Non possiamo prevederlo.
  3. Non tutti gli psicoterapeuti sono esperti.

Ho posto l’attenzione su questi punti perché mi sembravano i più importanti nella storia non solo di Gloria ma anche delle altre che ho ascoltato e a volte raccolto nel corso degli ultimi anni.

Tra qualche giorno Gloria entrerà in contatto con un’altra psicoterapeuta, ieri gliela stavo indicando ma poi mi ha detto che già un’altra mamma le aveva dato mail e telefono. Sono felice per lei, so che andrà in buone mani e sono sicura che inizierà un periodo di rinascita per lei e per Alice.

Grazie Gloria.