Gestione dell’ansia. Ansia e respirazione. Incontri con la Dottoressa Tagliabue

Ansia  e respirazione.

Dottoressa Tagliabue è un argomento che credo interessi molti lettori. Chi di noi non ha mai vissuto una situazione di grande stress? Vediamo come il binomio ansia -respirazione sia molto legato.

Quando parliamo d’ansia dobbiamo necessariamente parlare di RESPIRAZIONE:   quando ci troviamo in una  situazione di stress  elevato, quando ad esempio il livello di ansia supera la soglia di tolleranza,  anche i gesti quotidiani  e involontari come il respirare si modificano.  In particolare può capitare di sperimentare tachicardia, affanno e una reale difficoltà a respirare, potremmo dire: “ci  manca l’aria”.

 

Mi permetto di intervenire perché conosco bene la sgradevole sensazione della mancanza d’aria, della difficoltà a compensare battito cardiaco e respirazione. Ricordo benissimo il giorno in cui ho deciso che dovevo fare qualcosa, ero per strada e ad un certo momento ho pensato di non riuscire più a riprendere il ritmo normale. Consiglio vivamente a chi vive questa situazione di fare qualcosa, di agire, cosa bisogna fare Dottoressa?

Se noi riusciamo ad agire repentinamente per ripristinare una respirazione controllata, possiamo riportare il battito cardiaco e quindi il ritmo della respirazione sotto controllo e di conseguenza anche l’ossigenazione. Esiste una tecnica immediata adatta al controllo e alla gestione dell’ansia: si parla proprio di tecnica di respirazione controllata.

È un esercizio da eseguire almeno 5 volte nell’arco della giornata e consiste dapprima nel fare un respiro profondo e poi 5 secondi di apnea e successivamente attuare 10 respirazioni controllate, ossia effettuando le consuete espirazioni ed inspirazione seguendo un conteggio.  Mi spiego meglio: fare una inspirazione contando mentalmente 1001, 1002 , 1003 e poi espirare proseguendo il conteggio mentale 1004 1005 1006. Così il respiro completo controllato durerà 6 secondi e in un minuto si effettueranno 10 respirazioni.

Dottoressa so che descrivere ciò che lei insegna nella pratica, soprattutto trattandosi di respirazione, è molto difficile, avendo il soggetto davanti lei sicuramente può far comprendere come controllare il respiro ma le chiedo ugualmente di spiegarci meglio cosa si dovrebbe fare nei momenti in cui ci sembra che il cuore batta all’impazzata e la respirazione è difficoltosa.

Innanzitutto quando si riconosce di trovarsi in una situazione di affanno dovuta ad uno stato di forte ansia, la prima cosa da fare è mettersi in una posizione di sicurezza interrompendo immediatamente  qualsiasi attività nella quale si è impegnati, cioè ad esempio appoggiarsi ad una parete, mettersi seduto, fermare l’auto se si sta guidando. Successivamente concentrarsi sulla respirazione e fare un respiro profondo (rumoroso e con una espirazione lunga) e in ultimo inspirare ed espirare 10 volte seguendo il conteggio da 1001 a 1006, cioè in 6 secondi.

È una tecnica alla quale possono ricorrere tutti nel momento in cui ne hanno bisogno e permette anche di avere una maggiore consapevolezza del proprio corpo, del  modo di essere e quindi di vivere. È uno strumento rapido ed efficace, soprattutto nelle emergenze come ad esempio attacchi di panico e può anche sostituire le terapie ansiolitiche farmacologiche.

Articolo di Adriana Cigni

 

Dottoressa Daniela Tagliabue

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