Le equazioni di secondo grado sono “fichissime” e la coda di una cometa è solo polvere stellare..

Cara Adriana,

Sono Erminia, mamma di una ragazza m.s.
Volevo sinceramente ringraziarti per tutto quello che fai per rendere sempre più noto al pubblico cosa è il mutismo selettivo e regalarti una storia.
La prima volta che ho incontrato il mutismo selettivo avevo circa 11 anni. Frequentavo la prima media e in classe c’era questa ragazza: Gloria, capelli castani, occhi marroni; per tutti e tre gli anni delle medie non le abbiamo mai sentito pronunciare una parola, mai un presente all’appello, non è mai venuta alle festicciole tra compagni né ha mai partecipato ad una gita. Una sola volta un insegnante (quello di arte) ha provato ad interrogarla, in cattedra… stava per svenire. Alla fine delle medie le è stato consigliato, dagli insegnanti, di non proseguire gli studi… Nessuno ha mai saputo dare un nome al suo problema, nessuno ha cercato di aiutarla. 

Il mutismo selettivo, in quegli anni era pressoché sconosciuto.
Dalla fine delle medie non ho più incontrato Gloria ma, a distanza di più di trenta anni l’ho rivista, in mia figlia Chiara. 
Infatti a mia figlia è stato diagnosticato il m.s. ma solo quando è arrivata alle superiori. Faccio il collegamento tra le due storie proprio per questo motivo: Gloria. non ha ricevuto aiuto perché nessuno sapeva cosa avesse e cosa si poteva fare, Chiara avrebbe potuto essere aiutata prima se ce ne fossimo accorti. 
Invece…per tutti era solo una bambina timida:
“Parla poco, parla piano ma crescendo cambierà, non c’è da preoccuparsi”
“è così brava, rispettosa delle regole, non parla sopra gli altri, aspetta il suo turno”
“è già molto matura per la sua età, io vorrei riuscire a tirarle fuori quella birbanteria tipica dei bambini di quest’età”, ecc., ecc. Ti potrei citare tante altre di queste frasi che mi dovevano suonare tutte come campanelli di allarme e invece…
 Invece a casa era un autentico terremoto…anche con i compagnetti che lei stessa invitava. 
Poi, con un bel 10 come voto di licenza media arriva al primo anno di liceo scientifico e qui prestissimo la scoperta di questo scomodo compagno.  La sua condizione di m.s. si era consolidata ed aggravata: da lieve (quindi sottovalutato, quindi trascurato, scambiato per semplice timidezza) è diventato grave. Chiara adesso parla solo con me e solo a casa; fuori casa può continuare a parlarmi ma sottovoce e se non si sente osservata. Ma anche con questi connotati di gravità nessuno ancora era in grado di dare il giusto nome a questo problema. Indovina un po’ il primo neuropsichiatra che l’ha visitata di cosa ha parlato: “Qualcosa di tipo autistico”. Il secondo di sindrome di asperger (che appartiene allo spettro autistico), il terzo di “altro disturbo psicotico dell’infanzia e dell’adolescenza”. Ti rendi conto??? Psicotica Chiara!!! Dissociata dalla realtà? non avevo mai sentito niente di più assurdo. 
Adriana, se la conoscessi! Io non conosco nessuno più concreta di lei e calata nella realtà delle cose. Figurati che da grande vuole fare la scienziata.
Materie preferite matematica, fisica e scienze; se la pentola sul fuoco bolle lei non pensa “finalmente si mangia” ma mi si avvicina e mi spiega il passaggio di stato dell’H2O da liquido a gassoso ed il moto convettivo delle bolle di vapore dal fondo verso la superficie e di nuovo la condensazione del vapore a contatto con il coperchio e relativo passaggio di stato da gassoso a liquido!!
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image019Le equazioni di secondo grado sono “fichissime” e la coda di una cometa è solo polvere stellare.. e quando scherzando le dico che il suo mondo è privo di poesia perché le stelle dovrebbero ispirarle altro che non il pensare ai gas ed alle reazioni nucleari che vi accadono all’interno lei mi risponde che la scienza è poesia, capire come funziona l’universo attorno a noi è poesia.
cosmo
Non potevo credere a niente di ciò che mi avevano detto, quindi cercando su internet scopro il mutismo selettivo; la ritrovo in quelle descrizioni; è stato come completare un puzzle! Ecco il perché del tirarsi indietro alle recite scolastiche all’ultimo minuto, del rivolgersi piano a me con “mamma dillo tu” se qualcuno le chiedeva il suo nome, dell’impossibilità di salutare qualcuno che non conosceva che qualche volta le ha procurato un rimprovero o una punizione…
Sensi di colpa alle stelle… se mi fossi accorta prima… se avessi saputo…
Ma è inutile farsi prendere dallo sconforto. Dopo l’autodiagnosi è arrivata la conferma ufficiale da parte di un’equipe di esperti. E adesso Chiara sta combattendo la sua guerra per sconfiggere il m.s. e io sono il suo primo ufficiale.
Quello che fai tu lo trovo encomiabile. La diffusione dell’informazione a tutti i livelli su questo disturbo è fondamentale affinché si evitino errori o inutili perdite di tempo, preziosissimo per risolvere il problema.
Ecco questa è la nostra storia, ma il finale ancora è tutto da scrivere, e sarà un lieto fine, ne sono certa.
Te la regalo e puoi farne quello che vuoi.
Spero serva, se caso mai ce ne fosse bisogno, a darti la motivazione per continuare nella tua missione.
Un abbraccio e buone vacanze. 

 

2 commenti su “Le equazioni di secondo grado sono “fichissime” e la coda di una cometa è solo polvere stellare..

  1. Mi dispiace per il tuo vissuto. Comunque ,ti parlo come mamma di ragazza di quasi diciotto anni uscita dal problema da pochissimi mesi , non fartene una colpa . A mia figlia è stato riconosciuto intorno ai sei anni e a me sono voluti quasi dodici anni per uscirne. Non fartene una colpa perchè per molti è stato veloce uscirne per altri , come me , è stato lungo e pieno di percorsi tortuosi . Io non so se puoi o vuoi o ti interessa contattarmi ma mi farebbe piacere se tu lo facessi
    Roberta

  2. Grazie Roberta. Conosco la vostra storia (attraverso il gruppo aimuse di fb). Sono felice per tua figlia che è fonte di ispirazione per la mia

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